NAPOLI SOTTERRANEA
Diverse sono le porte d’ingresso verso la discesa di oltre 40 metri che conduce ad un intricato labirinto di cunicoli, cisterne e cavità, che si estendono sotto la superficie di gran parte del centro storico cittadino. Uno dei percorsi più interessanti si trova a via dei Tribunali all’altezza di piazza San Gaetano.
Il sottosuolo di Napoli rappresenta l’altra faccia della stessa medaglia, lo stampo della città da cui essa stessa è stata forgiata, dato che i vuoti del sottosuolo corrispondono all’estrazione avuta nei secoli del tufo giallo con cui sono stati edificati tutti i palazzi storici di Napoli.
Esso costituisce un substrato ricco di storia, in cui sono presenti tracce di ogni epoca, dalla fondazione della Neapolis fino alle bombe della seconda guerra mondiale. I Greci utilizzavano questo sottosuolo come cava da cui estraevano il tufo napoletano; i Romani lo trasformarono in acquedotto; fino poi a divenire rifugio durante le guerre mondiali.
IL TEATRO GRECO ROMANO
Non lontano da San Gregorio Armeno e dall’entrata di Napoli Sotterranea, in un vicoletto di Piazza San Gaetano, c’è un piccolo appartamento a livello stradale, un tipico “basso” napoletano, che nasconde un grande tesoro. Al suo interno, infatti, dove fino a poco tempo fa c’era la bottega di un falegname, adesso è possibile visitare un sito di grande fascino, soprattutto se consideriamo in che realtà è stato inglobato dai palazzi circostanti: sto parlando dei resti dell’antico Teatro Romano, databile tra il IV° sec A.C. e il II sec D.C., anche conosciuto come il teatro di Nerone.
Dopo aver visitato Napoli Sotterranea, con lo stesso biglietto è possibile accedere a questo piccolo appartamento in Vico Cinquesanti. Una volta dentro, ci si ritrova in una normale camera da letto e sorge spontaneo chiedersi dove sarà mai il teatro? Ecco allora che spostando il letto scopriamo la presenza di una botola che permette proprio l’accesso alla parte di teatro visitabile. In uno spazio di poco superiore ai 150 m², è possibile camminare in ciò che resta della Summa Cavea ovvero l’anello superiore del teatro tanto caro a Nerone e dove lui stesso si sarebbe esibito intorno all’anno 64 d.C., dove è possibile ammirare il proscenio del teatro rivestito di opus reticulatum.